La legge non fornisce una risposta univoca a questa domanda, ma dipende da un insieme di fattori, tra i quali l’età del bambino, la sua maturità, per quanto tempo lo si lascia da solo e se è abituato. Inoltre deve essere considerato come il bambino vive la situazione a livello emotivo.
Dal punto di vista legale i genitori hanno un dovere di educazione e assistenza nei confronti dei loro figli che deriva dall’art. 301 CC. I genitori sono dunque responsabili di ciò che avviene ai loro figli. Questo dovere di assistenza lascia ai genitori la libertà di stabilire quando ritengono che il loro figlio sia pronto per effettuare determinate attività e quindi anche per stabilire a quale età e per quanto tempo un bambino può rimanere da solo. In generale la dottrina indica che a partire dai 9-10 anni un bambino può rimanere dei brevi momenti a casa da solo.
Se i genitori non tengono adeguatamente conto dei bisogni del figlio nel prendere queste decisioni, può essere avvertita l’Autorità regionale di protezione del luogo di domicilio dei figli che prende le misure necessarie a protezione dei minori.