Aiuto soggettivo alle famiglie

L’aiuto soggettivo alle famiglie sono dei contributi economici del Canton Ticino per le famiglie che risiedono in Ticino e che affidano i propri figli a nidi dell’infanzia, micronidi, famiglie diurne e centri extrascolastici riconosciuti dal Cantone, per motivi di conciliabilità tra impegni familiari e impegni lavorativi o formativi. 

Vi sono tre forme di aiuto soggettivo che vanno a sgravare le famiglie dai costi di affidamento dei propri figli a nidi dell’infanzia, famiglie diurne o centri extrascolastici e parascolastici riconosciuti. Si tratta dell’Aiuto universale a tutte le famiglie; dell’Aiuto soggettivo per beneficiari RIPAM (ossia del sussidio cassa malati)e dell’Aiuto soggettivo per i beneficiari API (ossia degli Assegni Prima Infanzia).

Per ottenere questi contributi occorre farne richiesta alla struttura o al servizio di accoglienza dell’infanzia a cui viene affidato il bambino.
I contributi vengono direttamente dedotti dall’ammontare della retta a carico dei genitori.
I contributi percepiti in base a dati inesatti dovranno essere restituiti alla struttura di accoglienza.

Per ulteriori chiarimenti rivolgersi a:

Ufficio del sostegno a enti e attività per le famiglie e i giovani (UFaG)
Tel. 091 814 71 51
e-mail: dss-ufag@ti.ch

 

Aiuto universale a tutte le famiglie

L’aiuto universale viene concesso a tutte le famiglie che fanno capo a una struttura o a un servizio di accoglienza dell’infanzia riconosciuto per motivi di conciliabilità tra impegni familiari e impegni lavorativi o formativi.

Tale aiuto è pari a 100 franchi mensili coloro che fanno capo a asili nido e micro-nidi (per frequenze da 16 a 30 ore settimanali, min. 3 settimane di frequenza al mese) e a 200 franchi mensili per frequenze superiori. Per i fruitori di famiglie diurne e centri extrascolastici l’aiuto ammonta al 20% della retta (esclusi pasti, trasferte ecc.) fino ad un importo massimo di 200 franchi mensili.

Per poter beneficiare dell’aiuto soggettivo alle famiglie occorre presentare alla struttura un attestato del datore di lavoro o un attestato di frequenza scolastica a dimostrazione della necessità di conciliare lavoro (o formazione) e famiglia.

Aiuto soggettivo per i beneficiari RIPAM 

Per i beneficiari del sussidio cassa malati (RIPAM) che hanno un comprovato bisogno di conciliare impegni familiari e impegni lavorativi o formativi l’aiuto soggettivo per l’affidamento dei figli può ammontare fino al 33% (dedotto il contributo universale) della retta. Il costo massimo riconosciuto per la retta è di 1’200.- franchi (per retta a tempo pieno, esclusi pasti, trasferte ecc.).

Determinante per la concessione dell’aiuto soggettivo è la certificazione che almeno un membro dell’unità di riferimento del bambino sia beneficiario dei sussidi di cassa malattia (RIPAM). Il diritto a questo aiuto soggettivo inizia in corrispondenza al riconoscimento del diritto di riduzione dei premi di cassa malattia.

In caso di modifiche rilevanti (come p.es. la nascita di un figlio) la famiglia può inoltrare all’Istituto delle assicurazioni sociali (IAS) la richiesta di ricalcolo al fine di determinare l’eventuale diritto alla riduzione dei premi dell’assicurazione obbligatoria. Tali decisioni necessitano di circa 1-2 mesi e hanno valore retroattivo. Parallelamente, in caso di perdita del diritto al contributo RIPAM nel corso dell’anno, la famiglia è tenuta a informare immediatamente la struttura o servizio, i quali sospenderanno il diritto all’aiuto soggettivo (se del caso, recuperando eventuali aiuti indebitamente percepiti).

Per poter ottenere questo tipo di aiuto soggettivo, oltre all’attestato del datore di lavoro (o di frequenza scolastica), occorre presentare alla struttura di accoglienza a cui è affidato il bambino la decisione relativa all’accoglimento della richiesta di riduzione del premio di cassa malati (LAMal).

Aiuto soggettivo per i beneficiari API

Ai genitori che hanno diritto a percepire assegni di prima infanzia (API) viene concesso un contributo per l’affidamento dei figli volto a contenere la retta della struttura o del servizio di accoglienza durante la loro attività lavorativa, formativa o per comprovati bisogni sociali o familiari.

Il contributo ammonta alla totalità della retta (esclusi pasti, trasferte ecc.), dedotti l’aiuto universale e l’aiuto per i beneficiari RIPAM, fino a un rimborso massimo mensile di fr. 800.-

Per poter ottenere questo tipo di aiuto soggettivo, oltre all’attestato del datore di lavoro (o di frequenza scolastica), occorre presentare alla struttura a cui è affidato il bambino la decisione relativa all’accoglimento dell’assegno di prima infanzia (API).