Custodia alternata

Ringraziamo i relatori della tavola rotonda sugli aspetti legali e giuridici – l’avvocato Riccardo Viganò, l’avvocata e presidente aggiunta di ARP Nora Jardini Croci-Torti e il pretore Luca Losa – per le ricche ed interessenti riflessioni sulla custodia alternata, alla base di quanto qui presentato.

Cos’è la custodia alternata?

La custodia alternata, qualche volta chiamata anche affido condiviso o congiunto, è un modello di cura dei figli in cui i genitori vivono separati, ma hanno entrambi la custodia del figlio e se ne prendono cura secondo un calendario prestabilito.

Differenza tra custodia e autorità parentale

Attenzione: è importante non confondere la custodia con l’autorità parentale.

L’autorità parentale designa il potere dei genitori di prendere le decisioni per i figli minorenni. In Svizzera, dal 2014 anche in caso separazioni e/o divorzio (o nel caso di coppie conviventi non sposate) di norma l’autorità parentale resta congiunta.

La custodia indica invece modello di organizzazione della vita e della cura quotidiana del figlio.
Detenere la custodia significa vivere insieme al figlio minorenne nella stessa unità domestica e fornirgli quotidianamente ciò di cui ha bisogno per il suo sviluppo fisico, morale, mentale e sociale: cura ed educazione, cibo, vestiti, etc.

Si parla di custodia esclusiva quando il figlio vive principalmente con un solo genitore, mentre se entrambi i genitori separati o divorziati si occupano, secondo un calendario prestabilito, in modo sostanzialmente equilibrato del figlio si parla di custodia alternata.

 Nel caso della custodia alternata, la suddivisione del tempo che il figlio trascorre con ciascuno dei due genitori può essere perfettamente equa (50% e 50%), ma la custodia alternata comprende anche altre soluzioni più flessibili.
I periodi che il figlio trascorre da uno o dall’altro genitore possono essere fissati in giorni, in settimane o persino, in casi più rari, in mesi.

Introdotta nel Codice Civile svizzero nel 2017 (art. 298 al. 2ter e 298b al. 3ter), la custodia alternata di fatto era già possibile in precedenza, unicamente però qualora fossero gli stessi genitori separati a farne comune richiesta e a stabilirne le regole in una convenzione scritta.

Con le modifiche del 2017, invece, è il giudice o l’Autorità di protezione dei minori che “in caso di esercizio congiunto dell’autorità parentale, ad istanza di uno dei genitori o del figlio (…) valuta se, per il bene del figlio, sia opportuno disporre la custodia alternata”.

Con questa modifica, il Consiglio federale intende preservare l’autonomia di ogni famiglia circa la modalità di custodia dei figli, senza imporre un unico modello a tutti.

La formulazione degli articoli sulla custodia alternata lascia di fatto ampio margine di apprezzamento al giudice o all’Autorità di protezione del minore, chiamati a valutate l’interesse del bambino e la presenza delle condizioni necessarie per l’effettiva instaurazione di una custodia alternata che ne garantisca il benessere.

Un modello minoritario ma in aumento

In Svizzera, secondo i più recenti dati statistici, circa 1/6 dei genitori separati si suddividono più o meno equamente la custodia dei figli (OFS, Les familles en Suisse. Rapport statistique 2021, p. 69). Ciò non coincide tuttavia sempre con una decisione di custodia alternata, ma si tratta talvolta di casi di custodia esclusiva con un diritto di visita particolarmente ampio.
Nonostante attualmente la custodia alternata resti un modello minoritario, in Svizzera come in altri paesi la tendenza è a un suo progressivo aumento.

Esempi di organizzazione della custodia alternata

Se alcune famiglie adottano soluzioni di custodia alternata perfettamente paritarie, con una ripartizione simmetrica (50/50) del tempo che ciascun genitore dedica ai figli, esistono anche modelli di custodia alternata di tipo asimmetrico, in cui un genitore continua a farsi carico di una parte più importante della cura dei figli.

Non è dunque sempre facile distinguere una soluzione di custodia alternata asimmetrica da casi di custodia esclusiva con diritti di visita più ampi della prassi. La giurisprudenza ha dunque stabilito alcuni criteri per definire quando si può parlare di custodia alternata.  Secondo la Camera di protezione del Tribunale d’appello, per parlare di custodia alternata, il padre e la madre devono prendere a carico il figlio per dei periodi pressoché uguali, almeno di 1/3 o del 40%. Secondo la Prima Camera Civile del Tribunale d’appello, già con circa il 30% si è raggiunta una soglia che consente di stabilire una custodia alternata.

Nella convenzione o nella sentenza è importante indicare sia la quota di accudimento che le modalità con cui i genitori si organizzano per regolamentare il tempo con i figli. Ciò è importante per evitare contrasti futuri.

Ci sono diverse soluzioni per definire il calendario tra i due genitori, ognuna con vantaggi e svantaggi:

Formula salomonica

Alternativamente una settimana intera con ciascun genitore, dal lunedì alla domenica sera, in modo da comprendere anche il fine settimana che rimane alternato tra i genitori.

I vantaggi sono che i figli non devono spostarsi troppo spesso da un domicilio all’altro e risulta facile pianificare, anche nel lungo periodo, l’assetto generale.

Lo svantaggio si riscontra soprattutto in presenza di figli in età prescolastica o che frequentano la scuola dell’infanzia, perché tenere il figlio per un periodo di così tanti giorni lontano da uno dei due genitori può creare malesseri o disagi.

Formula intermedia

Utile soprattutto quando i figli sono in età prescolastica o frequentano la scuola dell’infanzia, i genitori passano con i figli metà settimana ciascuno e si alternano il weekend.

Fattibile prevalentemente quando i domicili sono vicini, questa soluzione permette ai figli di vedere con maggior frequenza entrambi i genitori. È possibile pianificare nel lungo periodo, essendovi uno schema fisso e ripetitivo.

Lo svantaggio è che i figli si devono spostare molto frequentemente tra un domicilio e l’altro,  possono sorgere problemi quando dimenticano qualcosa da un genitore e devono andare a prenderlo (per esempio i compiti), situazioni che possono accadere e causare qualche difficoltà.

Genitori che lavorano a turni

Quando uno o entrambi i genitori lavorano facendo i turni (per esempio in ospedale o in fabbrica) non è possibile avere un calendario fisso e noto per l’intero anno, perché il datore di lavoro fissa i turni dando un preavviso mensile, trimestrale o semestrale ai dipendenti. In questi casi si fissa la quota di accudimento e si lascia ai genitori definire il calendario di mese in mese.

I vantaggi sono che i figli possono mantenere salde relazioni con entrambi i genitori, trascorrendo del tempo con il padre o la madre e meno con terzi. I genitori si aiutano a vicenda evitando i costi di baby-sitter/mamme diurne.

Gli svantaggi sono che i figli devono spostarsi frequentemente tra un domicilio e l’altro. I genitori devono poter ottenere il piano dei propri turni in tempo utile, dato che allestire un calendario di mese in mese non è sempre facile e può dare adito a contrasti.

Suddivisione per fasi della giornata

Ultimamente sta diventando comune regolamentare non solo i giorni del mese o della settimana, ma andare più nel dettaglio indicando le fasi della giornata in cui i figli stanno con un genitore piuttosto che con l’altro.

Solitamente è una soluzione usata nelle convenzioni, difficilmente il giudice impone un assetto così preciso.

Questo tipo di custodia viene approvata se incontra l’interesse dei genitori e soprattutto del figlio (un esempio è il figlio che mangia a casa di un genitore perché l’altro è assente per lavoro).

Naturalmente si tratta di una soluzione che richiede la vicinanza tra i due domicili e buone capacità di collaborazione tra i genitori.

Generalmente, in caso di custodia alternata è il figlio che si sposta da un domicilio all’altro.

Esiste tuttavia la possibilità inversa, ossia il figlio resta nel domicilio e sono i due genitori che si alternano in casa secondo un calendario prestabilito. Questo tipo di organizzazione, detta “modello del nido familiare”, è poco conosciuta e praticata in Ticino e in Svizzera, mentre è più diffuso nei paesi anglosassoni. Essa permette una maggiore stabilità per i figli, ma necessita notevoli capacità di collaborazione e di adattamento per i genitori separati.

Non esiste un modello di custodia alternata in sé migliore di altri. Ciò che conta è adottare il tipo di organizzazione che risponda al meglio alle necessità concrete dei singoli nuclei familiari e, in particolare, dei figli.

Cosa succede agli alimenti in caso di custodia alternata?

Custodia alternata non vuol dire che non vi sono o non serve stabilire «contributi alimentari» da un genitore all’altro, il contributo è comunque stabilito

Anche i genitori che esercitano l’autorità parentale congiunta e praticano la custodia alternata in medesima misura devono contribuire economicamente al mantenimento dei figli, in base alla propria capacità finanziaria

Se i genitori condividono la custodia in percentuali asimmetriche e l’accudimento dei figli non è paritario, non si deve tenere conto solo della capacità contributiva di ciascun genitore, ma anche della quota relativa all’accudimento

 La custodia alternata è una soluzione che generalmente comporta costi maggiori per i genitori rispetto alla custodia esclusiva. Approfondisci

Altri aspetti normativi da tenere in considerazione

Accrediti educativi AVS

La ripartizione degli accrediti deve essere divisa a metà se i genitori dividono a metà l’accudimento, il giudice non ha un libero potere di apprezzamento e deve dividerli a metà, a meno che i coniugi non raggiungono un altro accordo tra di loro.

Il domicilio

La giurisprudenza dice che il domicilio del minore è nel luogo di residenza con cui i legami sono più stretti.
Il luogo di residenza non deve necessariamente essere determinato in base al luogo in cui il bambino è maggiormente presente, ma può dipendere da altri criteri come il luogo di scolarizzazione e di assistenza pre e post scolastica, il luogo di accoglienza se il bambino non è ancora scolarizzato, la partecipazione alla vita sociale come la frequentazione di attività sportive e la presenza di altre persone di riferimento.

È importante ricordarsi che il domicilio del minore presso uno o l’altro genitore comporta tutta una serie di conseguenze a livello di imposte e nel determinare la composizione dell’unitdi diritto a determinate prestazioni sociali.

Quali elementi vanno tenuti in considerazione dall’autorità che decide in merito a una richiesta di custodia alternata?

Secondo il Tribunale federale (TF 5A_629/2019 del 13.11.2020, TF 5A_67/2021 del 31.08.2021), la custodia alternata può essere presa in considerazione solo se entrambi i genitori sono in grado di crescere il figlio.

Affinché la custodia alternata sia possibile nella pratica, i genitori devono comunicare costantemente l’uno con l’altro per tutto ciò che riguarda i figli e devono anche poter e voler collaborare per quanto riguarda tutte le misure organizzative necessarie.

Si deve rinunciare alla custodia alternata quando le relazioni tra i genitori per quel che riguarda i figli sono così conflittuali che la custodia alternata esporrebbe verosimilmente il figlio al grave conflitto parentale andando manifestamente contro al suo bene.

Altri criteri di valutazione sono:

  • la situazione geografica, ossia la distanza tra le abitazioni dei due genitori
  • la stabilità, importante per il bene del bambino, che deriva dalla continuità con l’organizzazione e la regolamentazione preesistente
  • la custodia alternata è tanto più appropriata se i genitori si occupavano già in modo alternato dell’accudimento del figlio prima della separazione o anche prima del divorzio durante il periodo di separazione.
  • l’età del figlio
  • le sue relazioni con i fratelli e le sorelle (reali o di fatto)
  • la sua integrazione nel suo contesto sociale in senso ampio
  • La possibilità per i genitori di occuparsi personalmente dell’accudimento del figlio
    Questo aspetto svolge un ruolo importante soprattutto se è necessario a causa di bisogni specifici del figlio o quando uno dei genitori non è disponibile o lo è solo in minima parte anche durante i momenti al di fuori dell’orario scolastico (mattino, sera e fine settimana); in caso contrario, si deve in principio presumere l’equivalenza tra l’accudimento diretto e l’accudimento da parte di terzi.
  • Il desiderio del figlio, anche se non è (ancora) capace di discernimento per quel che riguarda la regolamentazione della sua presa a carico.

Gli altri criteri di valutazione dipendono spesso l’uno dall’altro e le circostanze concrete ne determinano il livello di importanza. Ad esempio, il criterio della stabilità è particolarmente importante per i neonati e i bambini più piccoli

Per gli adolescenti, l’appartenenza a un determinato ambiente sociale è molto importante

La capacità di collaborazione tra i genitori deve essere esaminata con particolare attenzione quando il figlio è in età scolare o quando la distanza tra le abitazioni dei genitori richiede una maggiore organizzazione

Cosa serve per la buona riuscita della custodia alternata?

La custodia alternata è una soluzione esigente, sia per i figli sia per i genitori. Essa richiede infatti:

  • ottime capacità di comunicazione e collaborazione reciproca tra genitori separati
  • una costante organizzazione e pianificazione
  • possibilità di conciliazione famiglia/lavoro per entrambi i genitori
  • vicinanza tra le due abitazioni
  • maggiori costi, derivanti in particolare dalla duplicazione degli spazi e degli oggetti dei figli

Gli studi dimostrano come si tratta ancora di una soluzione adottata da una minoranza di famiglie, prevalentemente di buone condizioni socio-economiche e in cui già prima della separazione era presente una suddivisione tendenzialmente paritaria dei ruoli lavorativi e di cura.   Approfondisci

Finora in Svizzera il legislatore non ha scelto di imporre un unico modello di custodia a tutte le famiglie, preservando dunque la libertà di scelta della soluzione che meglio si adatta alle specificità dei diversi nuclei familiari. Sono tuttavia in corso, a livello di politica federale, riflessioni volte a rafforzare la soluzione della custodia alternata anche in caso di conflittualità tra genitori.

Quali sono i possibili servizi di supporto per i genitori che devono scegliere la soluzione di custodia da adottare?

In fase di separazione e divorzio, importante è anche il ruolo dei servizi di accompagnamento e mediazione.

I consultori familiari
Se entrambi i genitori lo desiderano, è possibile affrontare la procedura di separazione con l’accompagnamento di un mediatore o una mediatrice, che può aiutarli nella ricerca di soluzioni ed accordi sostenibili e condivisi, in grado di mettere al centro il bene dei figli.

La mediazione familiare
La mediazione familiare si rivela di particolare utilità nella realizzazione di un progetto di custodia alternata, proprio perché questa tipologia di custodia richiede costanti capacità di comunicazione e di collaborazione tra genitori.

Non è possibile ricorrere alla mediazione familiare nei casi in cui una parte è vittima di violenza e maltrattamenti.

Quale soluzione di custodia è la migliore?

Come ATFMR crediamo che il bene del bambino debba restare la linea guida alla base di ogni decisione e che non esista un modello di custodia in assoluto migliore di un altro, ma che ogni famiglia debba poter scegliere ed adottare la soluzione in grado di rispondere al meglio alle esigenze specifiche dei figli e della singola situazione familiare.

Per favorire un’effettiva bigenitorialità crediamo che sia indispensabile intervenire ‘a monte’ delle separazioni, con misure volte a facilitare la parità di genere e la conciliazione famiglia-lavoro per entrambi i genitori.

Sono attualmente in corso in Svizzera vari tentativi per fare della custodia alternata la norma in caso di separazione e/o divorzio. Come associazione che mette al centro del suo operato la tutela del bene del bambino e che è in contatto ogni anno con centinaia di genitori, madri e padri, separati che si rivolgono ai nostri sportelli, siamo molto preoccupati rispetto a tali progetti.

Crediamo sia importante tener conto dei bisogni concreti dei bambini reali, all’interno delle singole situazioni. L’attuale diritto di famiglia, che non favorisce un modello di custodia rispetto a un altro è in questo senso già ampiamente sufficiente ed elastico.

Di seguito le nostre prese di posizioni ed alcune testimonianze su questo tema

20 novembre. Lettera di un bambino (ormai adulto) figlio di divorziati 

20 novembre. Lettera di un bambino (ormai adulto) figlio di divorziati 

In occasione della giornata internazionale dei diritti dell’infanzia e dell’adolescenza (20 novembre), l’ATFMR – Associazione Ticinese Famiglie Monoparentali e Ricostituite – ha voluto dar voce proprio a un bambino (ormai adulto), che ha vissuto l’esperienza della...

Custodia alternata: ma i bambini cosa vivono realmente?

Custodia alternata: ma i bambini cosa vivono realmente?

Lettera di Sandra Killer, presidente ATFMR, pubblicata su La Regione (7.10.2023). Versione integrale E’ molto importante, in una fase così delicata, riportare l’accento sul benessere del bambino reale. In questi giorni si parla di custodia alternata a seguito della...

Custodia alternata come norma? Un rischio per il bene dei bambini

Custodia alternata come norma? Un rischio per il bene dei bambini

Sono attualmente in corso, a livello federale, discussioni in merito ad eventuali modifiche del diritto di famiglia per favorire l’adozione della custodia alternata quale ‘norma’ in caso di separazione o divorzio. L’ultima in data è la mozione di Marco Romano “Diritto...

Custodia alternata. Tempo di un primo bilancio?

La custodia alternata, qualche volta chiamata anche affido condiviso o congiunto, è un modello di cura dei figli in cui i genitori vivono separati, ma hanno entrambi la custodia del figlio e se ne prendono cura secondo un calendario...

Il nido familiare

Il nido familiare

Mentre Luisa* parla, immagino una casa grande con tante foto incorniciate appese alle pareti, scatti di famiglia, tanti sorrisi stampati a colori e in bianco e nero. In quella casa vivono tre bambini con un’età che va dalle elementari all’adolescenza e li immagino che...