Famiglie monoparentali e conciliabilità – un problema ancora invisibile
Quando si parla di conciliazione famiglia e lavoro si pensa generalmente alle esigenze e alle possibili soluzioni per le famiglie di tipo tradizionale, in cui sono presenti un padre e una madre, dimenticandosi spesso che le difficoltà sono diverse, ed anche maggiori, in tutti quei casi in cui di fatto è presente solo un genitore – quasi sempre la madre.
Conciliabilità in Svizzera e in Ticino
Come rilevato dal Barometro nazionale sull’uguaglianza 2021, realizzato su mandato della Conferenza svizzera delle/dei delegate/i alla parità CSP, il Ticino è la regione svizzera in cui la percezione della parità all’interno della sfera professionale è a livelli più bassi: solo il 5,7% dei partecipanti ticinesi all’inchiesta la ritiene raggiunta, la metà della media nazionale (11,6%).1
Tali considerazioni soggettive trovano inoltre riscontro a livello di offerta di misure di conciliazione nelle aziende ticinesi.
Come illustrato nella tabella, per quel che riguarda le possibilità di tempi parziali, di orari di lavoro flessibili, di telelavoro, job-sharing o ancora per i congedi di cura, maternità o paternità superiori al minimo legale, il nostro Cantone è costantemente al di sotto della media nazionale, se non persino il fanalino di coda nel confronto interregionale.
Simile è la situazione sul fronte delle soluzioni di custodia extra-familiari:
Monoparentalità e conciliabilità: quali bisogni specifici?
All’interno di questo panorama, le famiglie monoparentali e le loro specifiche difficoltà ed esigenze a livello di conciliazione rischiano di restare invisibili o, perlomeno, non vengono messe sufficentemente in luce.
Nella maggior parte delle famiglie monoparentali, difatti, il peso quotidiano della conciliazione famiglia/lavoro grava sulle spalle del solo genitore affidatario. Non vi sono dunque molti margini a livello di una migliore condivisione tra genitori del lavoro domestico e di cura[1] e le difficoltà si estendono anche alle fasce orarie o ai momenti in cui normalmente un genitore sposato o convivente può fare affidamento sulla presenza del partner per la cura dei figli, come nei casi di frequenza di un corso serale o di attività lavorative o formative che si svolgono nel weekend. Ma anche esigenze più banali all’interno di una famiglia ‘tradizionale’, come una visita medica di un genitore o la partecipazione di un genitore a una riunione scolastica o associativa, possono rivelarsi ben più complesse sul piano organizzativo per il genitore che cresce da solo i propri figli.
Per certi versi, si può affermare la condizione del genitore di un nucleo monoparentale è più assimilabile a quella di un familiare curante che non a quella dei genitori sposati o conviventi. Infatti, anche i genitori monoparentali spesso:
- si occupano da soli dei propri figli giorno e notte,
- sono soli nella gestione della conciliazione famiglia/lavoro,
- sono maggiormente soggetti a un rischio di caregiver burden (isolamento sociale, ansia, etc),
- faticano a ritagliarsi degli spazi per sé,
- risultano svantaggiati nelle loro ricerche impiego (i datori di lavoro tendono a considerare una madre monoparentale come meno affidabile in quanto porta da sola l’onere della conciliazione),
- e nel mondo del lavoro più in generale (minore flessibilità, difficoltà a seguire formazioni continue, etc).
Da quanto emerge dai dati statistici, le famiglie monoparentali fanno maggiore ricorso alle soluzioni di custodia extra-familiare rispetto ai genitori che vivono in coppia: a livello svizzero il 77% dei figli di nuclei monoparentali (<13 anni) è affidato alle cure di terzi, a fronte del 62% dei figli di nuclei in cui sono presenti entrambi i genitori.
Tendenzialmente, inoltre, le famiglie monoparentali sfruttano maggiormente le soluzioni di custodia di tipo ‘formale’, come gli asili-nido o i servizi extra-scolastici: quasi 1 figlio su 2 di monoparentali ne usufruisce.
2Nonostante i recenti cambiamenti a livello di diritto di famiglia, dal nostro osservatorio ci sembra di appurare come la custodia alternata resti di fatto una soluzione molto minoritaria in Ticino, probabilmente al di sotto della media nazionale, in particolare in tutte quelle situazioni in cui i figli sono ancora piccoli. Molto più frequenti sono invece i casi in cui di fatto l’altro genitore non è presente o in cui comunque il genitore non affidatario svolge in modo irregolare o inaffidabile i suoi diritti di visita, non permettendo così al genitore affidatario di contare sulla sua presenza come possibile soluzione in termini di conciliabilità.