Aiuto in caso di violenza domestica

Associazione Consultorio e Casa delle donne

Il Consultorio delle Donne è un ufficio di primo orientamento nell’ambito della separazione, del divorzio e delle problematiche familiari. Il servizio è gratuito e sono garantiti l’anonimato e la riservatezza, le consulenze possono essere svolte di persona o telefonicamente, anche in forma anonima.

All’interno del Consultorio sono lavorano delle educatrici sociali che offrono ascolto, informazioni riguardanti i passi legali inerenti alla separazione e al divorzio, indicazioni sugli enti e servizi operanti sul territorio, e consulenze nell’ambito della violenza domestica.

Se sei vittima di violenza domestica la Casa delle Donne può ospitare te e i tuoi figli per offrirti un luogo sicuro, si tratta di una struttura protetta a indirizzo riservato. L’obiettivo della struttura è quello di proteggere te e i tuoi bambini offrendo vitto, alloggio, ascolto, consulenza e sostegno affinché tu possa scegliere le soluzioni più adatte alla tua situazione. Collaboriamo a stretto contatto con la rete in modo da offrirti un accompagnamento funzionale al tuo progetto di vita. Lavoriamo con te, ciò che ci racconterai rimarrà tra di noi, solo su tuo consenso ci muoveremo per contattare la rete e gli enti preposti per seguire la tua situazione.

Le educatrici offrono un accompagnamento educativo specifico anche ai tuoi figli, attraverso dei momenti di incontro e scambio. La complessità della casistica necessita la presenza di più figure professionali, per questa ragione non intendiamo sostituirci ai terapeuti o fare diagnosi. Aspiriamo piuttosto ad offrire ai minori dei momenti privilegiati e mirati a trasmettere un’esperienza educativa finalizzata a mostrare altri modelli di pensiero e di comportamenti non violenti.

Possiamo accogliere donne sole o con i figli per un totale di cinque nuclei.

 

Via Vignola 14, 6900 Lugano

mail: consultorio@bluewin.ch

Consultorio: 091 972 68 68

Casa delle donne: 076 248 09 64
Per urgenze fuori orario: 078 624 90 70

Sito internet

 

Consultorio Alissa

Il Consultorio Alissa è uno spazio di consulenza gestito dall’associazione Armònia di Tenero che offre ascolto e sostegno a tutti coloro che si trovano in difficoltà all’interno della famiglia e hanno problemi relazionali con il/la partner e/o i figli, legati alla separazione o al divorzio o subiscono violenza domestica.

Associazione Armònia
CP – 6598 Tenero – C.P. 247

Picchetto: 0848 33 47 33

www.armònia.ch

Per saperne di più

La violenza domestica è un fenomeno esteso e trasversale che interessa ogni classe sociale, economica e culturale senza differenze di età, religione ed etnia: non esiste quindi una “tipologia” di persona maltrattata. La violenza generalmente provoca importanti danni fisici e psichici, a breve e lungo termine, e può direttamente o indirettamente portare anche alla morte della vittima. Una delle più gravi conseguenze psicologiche della violenza consiste in una grave e pervasiva invasione del sé, che annienta il senso di sicurezza della persona e la fiducia che ha in sé stessa e negli altri.

La persona violenta, che ricorre a maltrattamenti di tipo fisico e/o psicologico come ad esempio gli insulti, i meccanismi di controllo sugli spostamenti del partner e sulla sua disponibilità finanziaria, è una persona con serie difficoltà, incapace di esprimere le proprie emozioni e le proprie idee in modo sano e costruttivo. La violenza domestica, anche se non direttamente subita, si ripercuote negativamente sui bambini che compongono il nucleo familiare, con conseguenti problemi di salute e di comportamento come ad esempio la difficoltà nello sviluppare relazioni intime e positive. Subire violenza è pertanto un’esperienza traumatica.

Strutture di accoglienza in Ticino

In Ticino sono attive due strutture di accoglienza per le donne vittime di maltrattamenti e violenza: la Casa delle donne nel Sottoceneri e la Casa Armonia nel Sopraceneri a cui ci si può rivolgere per chiedere aiuto.

Rilevanza penale della violenza domestica

Sul piano penale occorre fare una distinzione tra i reati perseguibili d’ufficio e quelli perseguibili a querela di parte. Le autorità perseguono i primi anche se la persona che ha subito violenza non ha denunciato l’accaduto, mentre intervengono per reprimere i secondi unicamente se è stata sporta querela penale.

La querela di parte è una dichiarazione con cui la persona danneggiata da un reato perseguibile chiede alle autorità competenti di aprire un procedimento penale. In assenza di querela, l’autore del reato non sarà perseguito penalmente. La querela può essere sporta contro una persona nota o contro ignoti.  Può sporgere querela penale chiunque sia stato danneggiato da un reato. La querela può essere presentata anche dal rappresentante legale (ad es. i genitori per i minorenni).

Se nell’ambito della violenza domestica è la vittima che sporge querela di parte, spesso parenti, amici, fanno pressione psicologica affinché ci ripensi: le ricordano che sta procedendo contro il suo partner e il padre dei suoi figli, che magari può perdere il lavoro ecc. Spesso la vittima ha paura a denunciare, si vergogna di quanto è successo, si colpevolizza e teme di peggiorare la situazione se denuncia la persona violenta. Il fatto di poter perseguire d’ufficio il reato è come dire a vittima e colpevole che quanto è accaduto è intollerabile per legge e quindi va punito. La vittima ha il diritto di chiedere una sospensione del procedimento, ma non lo può annullare.

Dal 2008 la polizia del Cantone Ticino può ordinare l’immediato allontanamento dalla propria abitazione e proibire il rientro a casa dell’autore di violenza in ambito familiare. La pattuglia di polizia interverrà, se chiamata, e valuterà la gravità dell’episodio. Se ne esistono i presupposti, l’autore degli episodi di violenza domestica dovrà lasciare l’abitazione e la durata del divieto di rientro al domicilio avrà una validità di dieci giorni. Oltre a proteggere la vittima da pericoli imminenti, concederà alle parti coinvolte un tempo di ripensamento sul loro futuro. Con questa disposizione si vuole evitare ulteriore violenza nell’ambito familiare e tutelare le vittime con il principio di “chi picchia se ne va”. Nel periodo dell’allontanamento la persona colpita da questa misura non potrà rientrare al suo domicilio neppure se la persona che ha subito la violenza è d’accordo. Se non si vuole che allo scadere dei dieci giorni di allontanamento la persona violenta possa far ritorno al proprio domicilio, è importante sapere che bisogna rivolgersi al pretore per chiedere nuove misure adatte alla propria situazione.

 

Informazioni per la Svizzera italiana e contatti:

Scarica l’opuscolo “Violenza domestica. Allontanamento e divieto di rientro. Misure protettive e diritto civile (pubblicato dalla polizia cantonale del Canton Ticino)

Contatto telefono amico 143

Contatti per il Canton Grigioni

 

Per ulteriori informazioni:

Sito Internet Servizi giuridici del Consiglio Stato, Canton Ticino

Sito Internet UFU, Violenza domestica

Schede informative UFU sulla violenza domestica

Scarica l’opuscolo “Quando l’infelicità è di casa”

Scarica l’opuscolo “Stalking: porre dei limiti!”

Leggi l’articolo su tio.ch del 5.7.2017