Povertà delle famiglie monoparentali: serve maggiore impegno

19 Dicembre 23

Sono stati comunicati oggi i risultati del primo Rapporto sociale, importante strumento di monitoraggio della situazione socioeconomica della popolazione in Ticino.

I risultati mostrano con grande chiarezza come vi è una categoria colpita dalla povertà assoluta in modo nettamente più forte rispetto alle altre categorie della popolazione: si tratta dei nuclei composti da “un adulto con minori”, ossia le famiglie monoparentali.[1]

Come mostra il grafico dello studio, quasi il 30% di queste famiglie si trovavano nel 2018 in una condizione di povertà reddituale assoluta.

E non solo sono la categoria maggiormente colpita dalla povertà, ma lo sono anche in maniera più drammatica, come emerge dall’analisi del divario di povertà reddituale assoluta mediano, che misura di quanto il reddito disponibile è inferiore alla soglia di povertà. Questo significa, in parole semplici, che le famiglie monoparentali vivono spesso in condizioni di povertà estrema, ben al di sotto del minimo vitale d’esistenza. 

rimangono in condizioni di povertà per periodi più lunghi di quelli del resto della popolazione.

Per le famiglie monoparentali, in sintesi, la povertà assoluta è un fenomeno diffusograve e persistente.

Questi dati drammatici, purtroppo, non ci stupiscono. Da tempo l’Associazione Ticinese delle Famiglie Monoparentali e Ricostituite si impegna affinché venga approfondita la conoscenza delle difficili condizioni finanziarie delle famiglie monoparentali e vengano elaborate risposte – a livello di misure di politica sociale e di servizi di accompagnamento – per contrastare questo preoccupante fenomeno.

Le richieste che giungono al nostro sportello di ascolto e consulenza sono in continua crescita: nel 2023 abbiamo già superato le 700 consulenze. Un’ampia fetta di queste richieste riguarda proprio situazioni di grandi difficoltà economiche – sia durante la fase di separazione, sia nel periodo successivo. Mancato versamento dei contributi di mantenimento, difficoltà nell’ottenimento di determinate prestazioni sociali, procedure di separazione lunghissime, anticipo alimenti che si interrompe dopo 5 anni, difficoltà di conciliazione famiglia/lavoro: numerose sono le possibili con-cause che si celano dietro le drammatiche cifre della povertà delle famiglie monoparentali.

Parlare di povertà delle famiglie monoparentali significa parlare di un fenomeno che tocca in primo luogo i bambini e i giovani che crescono in questi nuclei e che vedono quindi minacciato il loro diritto a un “buono e sano sviluppo a livello fisico, mentale, intellettuale e sociale”.

La povertà e la precarietà in cui si trovano numerose famiglie monoparentali rappresenta infatti una grave minaccia per il benessere dei minori coinvolti. Le conseguenze di questa fragilità finanziaria possono infatti farsi sentire a più livelli – sull’educazione, sul tempo libero, sulle relazioni sociali, le cure mediche, etc. – e compromettere le prospettive future dei figli dei nuclei monoparentali.

I dati raccolti sono utili e importanti e crediamo sia ora urgente approfondire la loro analisi e trovare risposte adeguate. 

Il diritto di famiglia sta evolvendo con grande rapidità in questi ultimi anni, con cambiamenti profondi sia a livello di configurazioni familiari post-separazione sia per quel che riguarda il calcolo dei contributi di mantenimentoQuale è l’impatto di tali cambiamentisulla situazione socioeconomica dei nuclei monoparentali? 

Il Canton Ticino ha promosso importanti aiuti per le famiglie, come le prestazioni API/AFI, eppure questo non sembra sufficiente per contrastare con efficacia la povertà dei nuclei monoparentali. 

Serve dunque un maggiore impegno per elaborare strategie efficaci in grado di tenere meglio in conto le difficoltà e i bisogni dei nuclei monoparentali (e ricostituiti), che – lo ricordiamo – rappresentano in Ticino ben 1 famiglia su 4.


[1] La categoria “un adulto con minori” comprende un’ampia fetta di famiglie monoparentali. Restano tuttavia escluse le famiglie monoparentali in cui è presente almeno un figlio maggiorenne.