In occasione dell’8 marzo, giornata internazionale dei diritti delle donne, vogliamo condividere alcune riflessioni a partire da un interessante articolo sul tema della difficile conciliabilità famiglia/lavoro apparso sulla rivista Azione. Conciliabilità che ancora oggi pesa essenzialmente sulle spalle delle madri e che si rivela particolarmente complessa per le sempre più numerose madri monoparentali.
Nel nostro Cantone mancano asili nido, mense, centri extra-scolastici ed altri servizi per favorire la conciliabilità. La situazione è inoltre estremamente disomogenea a seconda delle regioni e dei comuni, come ben sa ogni genitore che si è dovuto confrontare con l’eventualità di un trasferimento.
L’appello di FAFTplus a tutti i Comuni per richiedere maggiori investimenti in strutture a sostegno dei genitori che lavorano è senz’altro importante ed ha il nostro sostegno.
Sono indispensabili maggiori sforzi e passi avanti nella creazione di posti di asilo nido, di nuove mense, nell’estensione degli orari del pre e del doposcuola, ed è indispensabile riuscire a garantire la qualità di questi servizi e le condizioni di lavoro di chi si occupa dei nostri figli e delle nostre figlie e al contempo migliorare l’accessibilità economica di tali servizi.
Crediamo anche che quando si parla di conciliabilità non si debba lasciare da parte la riflessione sui bambini/e e sui loro bisogni. Le madri monoparentali lavorano mediamente di più delle madri in coppia, non solo per scelta (anche se la riconquista di un’autonomia economica è spesso una motivazione personale importante), ma anche per bisogno e per obbligo. La minaccia della povertà, che colpisce in Ticino un nucleo monoparentale su tre, pesa come un macigno e la recente giurisprudenza in ambito di diritto di famiglia, che tende sempre più a imputare al genitore affidatario un reddito ipotetico corrispondente a percentuali d’impiego sempre più elevate rendono i genitori monoparentali particolarmente dipendenti dai servizi a favore della conciliazione famiglia/lavoro.
Numerosi sono i genitori monoparentali, quasi sempre si tratta di madri, che ci contattano al nostro sportello di ascolto e consulenza per difficoltà legale alla conciliabilità o che si trovano sull’orlo del burn out a causa di giornate interminabili, sempre di corsa, tra nido, scuola, lavoro, impegni dei figli, compiti domestici. Anche le giornate dei loro figli e delle loro figlie non sono talvolta le più semplici. Come si legge nelle testimonianze dell’articolo, il peso della conciliabilità lo portano purtroppo spesso anche i più piccoli: sveglie mattutine anticipate, giornate inframmezzate fra baby-sitter, nido, mensa, stanchezza per giornate lunghissime trascorse fuori casa. E non dimentichiamoci che i figli e le figlie di genitori separati devono già affrontare cambiamenti e spostamenti per i diritti di visita e, ancor più, in caso di custodia alternata.
Chiediamoci dunque come realmente conciliare le esigenze e i bisogni di tutte e tutti e cerchiamo insieme di riflettere a come costruire una società a misura dei bisogni dei più piccoli, una società organizzata in modo più paritario, una società in cui l’economia sia al servizio delle persone e delle famiglie.