Fasi di vita monoparentale – I figli
Fase 1
Spesso è necessario riprendere a lavorare o aumentare la percentuale di impiego. Se i figli non vanno ancora a scuola i costi di affidamento a terzi risultano molto elevati.
Inoltre non è scontato trovare strutture per il collocamento dei figli soprattutto se si vive lontano dai grandi centri e gli orari di lavoro si estendono ampiamente al di là del consueto ventaglio 7.30/8.00-17.00/18.00.
In Ticino le famiglie possono usufruire di un aiuti particolari, come l’Assegno di prima infanzia, per cui fino all’inizio della Scuola dell’infanzia è possibile che la famiglia sia finanziariamente sostenuta oppure dopo i 3 anni dei figli e fino 15 possono ottenere un assegno integrativo
I figli reagiranno in maniera differente di fronte a questa nuova situazione e dovranno essere più che mai accompagnati.
Data la complessità della situazione e la pressione emotiva sotto la quale tutti i membri della famiglia stanno attraversando un momento delicato, la nostra associazione a ripubblicato un libretto per aiutare genitori e altre persone coinvolte ad accompagnare i bambini in questo particolare momento della loro vita, intitolato “Rimaniamo genitori”.
Per il genitore che suo malgrado rimane solo nel suo compito la sfida che maggiormente lo attenderà sarà riuscire a mediare tra i bisogni dei bambini, ristabilire dei nuovi ritmi, occuparsi della burocrazia, del lavoro, di far quadrare i conti e in tutto questo turbine riuscire dedicarsi piccoli momenti di pausa, di ripresa, per ricaricarsi e … ricominciare da capo.
Molto importante è che i figli non debbano sorbirsi i sentimenti e le azioni astiose tra genitori (spezza loro il cuore) e che vengano rassicurati, anche di frequente se lo si suppone necessario, che non è colpa loro se mamma e papà non vivono più insieme!
Benché alle volte risulta molto difficile perseguire questi suggerimenti i vostri figli ve ne saranno grati.
Fase 2
I figli si sono abituati alla loro nuova vita.
Le vicende seguono il loro corso e la nuova struttura familiare è diventata “normale”.
L’affidamento durante il giorno è organizzato, spesso grazie a buone relazioni con altri genitori, vicini o parenti, inoltre in genere il senso di responsabilità dei figli è molto sviluppato.
Hanno ricreato un senso di famiglia legato ai piccoli riti quotidiani o dei fine settimana con entrambi i genitori, i quali spesso riescono a condividere alcuni momenti importanti con i propri figli (feste di fine anno, competizioni sportive o le principali tappe delle ritualità religiose).
Per il genitore solo l’educazione, le altre incombenze e questioni relative alla formazione, al tempo libero e alla salute dei figli sono divenuti abituali e nonostante si percepisca la solitudine, si riesce anche apprezzare la libertà decisionale che ne deriva, che producono alle volte stili educativi molto arricchenti e che producono un forte senso di coesione.
La sfida spesso insita in questa fase riguarda l’eventuale inizio dell’adolescenza dei figli, che spesso confronta i genitori nuovi sforzi di adattamento.
Fase 3
I figli hanno finito le scuole dell’obbligo e seguono una formazione professionale o superiore o sono già entrati nel mondo del lavoro. La loro autonomia, indipendenza e senso di responsabilità si sono rafforzati e spesso il contatto con l’altro genitore è gestito direttamente dai figli ormai grandi.
I figli diventano a poco a poco autonomi. I genitori devono imparare a lasciarli andare.
Non di rado questo è un passaggio difficile da superare perché, giustamente, per anni i figli sono stati messi al centro delle loro preoccupazioni.
Il superamento della maggiore età, in taluni casi può riaprire vecchie ferite, dal momento che cambia il quadro legislativo per il mantenimento dei figli maggiorenni, che se necessario dovranno assumersi personalmente il procedimento di azione nei confronti del genitore che dovesse sospendere il pagamento degli alimenti o del sostegno agli studi.